"C'è un problema con i numeri reali, cioè dobbiamo partire dal principio che la maggior parte dei numeri con cui abbiamo lavorato non riflettono la realtà effettiva, sia per l'incapacità del sistema di raccoglierli sia per la mancanza di comparabilità tra di essi", ha detto a Lusa Pedro Góis, direttore scientifico dell'OM.

Ha fatto un esempio: "i numeri dei contributi previdenziali non sono gli stessi che compaiono nelle tabelle della Banca del Portogallo".

"Si tratta di numeri piuttosto divergenti", che "hanno a che fare con i criteri di inclusione" di ciascun database, e le informazioni non sono armonizzate, ha spiegato.

Le conclusioni dell'Agenzia per l'Integrazione, la Migrazione e l'Asilo(AIMA) parlano di 1,5 milioni di stranieri residenti in Portogallo entro la fine del 2024, sulla base dei permessi di soggiorno concessi, ma Pedro Góis preferisce aspettare la valutazione dell'Istituto Nazionale di Statistica per avere la certezza dei numeri.

"L'INE sta effettuando questa valutazione statistica e il riequilibrio sulla base degli stessi indicatori in altri Paesi", ha spiegato Pedro Góis.

"Dovremo avere pazienza perché i dati dell'AIMA sono arrivati in ritardo", tenendo conto del processo di scioglimento del Servizio Stranieri e Frontiere(SEF), dell'aumento delle manifestazioni di interesse e dei visti dai Paesi di lingua portoghese.

Tutto ciò ha influito sulla qualità dei numeri, ha riconosciuto, pur sottolineando che l'AIMA conta solo i permessi di soggiorno, anche se molti di questi stranieri potrebbero non vivere più in Portogallo, informazione che solo l'INE può verificare.

"Stiamo parlando di settimane o pochi mesi" prima che l'INE produca i suoi dati e "saremo certi che la serie statistica non è stata interrotta" e sarà possibile "confrontare il 2025 con il 2015, per esempio", perché i criteri saranno gli stessi.

L'AIMA "raccoglie interazioni e non necessariamente un numero sequenziale di processi", ha spiegato nel suo intervento Pedro Góis, che ha detto di preferire non commentare i dati pubblici.

"Non vogliamo trasmettere informazioni di cui non siamo del tutto certi", ha detto il funzionario, riassumendo: "i dati amministrativi sono dell'AIMA, i dati statistici sulla popolazione straniera residente in Portogallo sono dell'INE".

Mónica Isfan, dell'OM, ha spiegato il nuovo cruscotto di raccolta dati che consentirà l'armonizzazione delle informazioni statistiche sugli immigrati, sottolineando che sono già stati stabiliti dei protocolli di collaborazione.

Secondo il tecnico dell'OM, questioni come "l'immigrazione irregolare, la mobilità circolare o il lavoro informale rimangono scarsamente osservate" nei database statistici.

A suo avviso, l'osservatorio dovrebbe "essere visto in un ruolo di curatela scientifica delle informazioni migratorie, promuovendo l'armonizzazione e la sistematizzazione di queste informazioni", effettuando "letture comparative di tutti i dati disponibili".