"Stiamo lavorando e valutando questo piano di emergenza. Lo presenteremo nei prossimi giorni, tenendo conto delle recenti interruzioni. È pianificato e programmato", ha dichiarato Maria Lúcia Amaral in parlamento, in risposta a una domanda del deputato del PS Nuno Fazenda sulla possibilità che il governo abbia un piano di emergenza per far fronte a un sovraccarico all'aeroporto di Lisbona.

Il deputato socialista ha lamentato il fatto che il piano non sia ancora pronto, dato che "il Natale è alle porte" e "dovrebbe essere già pronto", considerando che "la gestione dell'aeroporto non può essere fatta frettolosamente".

Recentemente, il Sistema di Sicurezza Interna (SSI) ha ammesso che il sistema di controllo delle frontiere europee per i cittadini extracomunitari potrebbe essere sospeso durante il periodo natalizio per evitare le code negli aeroporti, una misura già autorizzata dalla Commissione Europea.

Interrogato dai parlamentari dei partiti Iniziativa Liberale, Livre e Chega sulla possibilità di sospendere o meno il sistema di ingresso/uscita (EES) durante il periodo natalizio, il ministro ha risposto: "Non ho una risposta definitiva su questo tema. La decisione non dipende solo da me".

Lunghi ritardi

Il ministro è stato ascoltato dalle commissioni parlamentari per gli Affari costituzionali, i Diritti, le Libertà e le Garanzie e per l'Economia e la Coesione territoriale, su richiesta di Chega e PS, in merito all'Unità nazionale per gli stranieri e le frontiere della PSP (Polizia di Pubblica Sicurezza) e alle lunghe code ai controlli di frontiera negli aeroporti portoghesi, alle misure adottate e alle scadenze previste per la loro risoluzione.

Il nuovo sistema europeo di controllo delle frontiere per i cittadini extracomunitari è diventato operativo il 12 ottobre in Portogallo e in altri Paesi dell'Area Schengen, e da allora i tempi di attesa sono peggiorati, soprattutto all'aeroporto di Lisbona, dove i passeggeri hanno dovuto attendere per diverse ore.

Questa situazione ha portato il Governo a creare, alla fine di ottobre, una "task force" di emergenza per gestire questa situazione di crisi.

Il ministro ha dichiarato ai deputati che il Governo sta monitorando quotidianamente la situazione all'aeroporto di Lisbona, dove è stata allestita una sala di crisi con rappresentanti del PSP, del SSI (Sistema Integrato di Sicurezza), dell'ANA (Aeroportos de Portugal) e di enti privati.

Tuttavia, il ministro ha sottolineato che "ci sono eventi imprevisti", e gli ultimi giorni ne sono "un esempio molto eclatante".

Dati biometrici

Maria Lúcia Amaral ha spiegato che dal 10 dicembre è entrata in funzione la seconda fase del sistema EES (Electronic Security System) con la raccolta dei dati biometrici, che consiste nell'ottenere fotografie e impronte digitali dei passeggeri.

Secondo il ministro, i dati biometrici venivano gestiti manualmente dagli agenti di polizia ai posti di controllo, ma da lunedì vengono eseguiti tramite chioschi elettronici, il che ha causato disagi.

"Lunedì, insieme alla visita della Commissione europea che ha interrotto l'intero sistema precario, è iniziato il controllo dei dati biometrici attraverso i chioschi. È bastato questo per mandare tutto in tilt", ha dichiarato la dottoressa, sottolineando che ieri mattina presto uno dei server situati nella segreteria generale dell'AMI (Ministero degli Affari Interni) "si è guastato per un momento".

Questo guasto ha coinciso con il martedì, giorno in cui il maggior numero di voli provenienti da fuori dell'area Schengen arriva tra le 6:00 e le 11:00 del mattino.