Secondo il Rapporto di Valutazione delle Prestazioni e dell'Impatto del Sistema Sanitario (RADIS), della Convenzione Nazionale della Sanità (CNS), nel 2024 il 58% della popolazione avrà un qualche tipo di assicurazione, piano o sottosistema, collocando il Portogallo 25 punti percentuali al di sopra della media europea.

La percentuale di persone con doppia copertura è cresciuta da circa il 20% nel 2012 al 35,4% nel 2023, con un aumento di +15,2 punti percentuali, una cifra superata solo dall'Irlanda (47%) nell'Unione Europea.

Il rapporto sottolinea che questa tendenza in crescita riflette "una progressiva segmentazione dell'accesso alle cure, con un maggiore affidamento alle assicurazioni private come complemento al Servizio sanitario nazionale(Ssn)".

Il rapporto cita come cause di questo aumento i ticket, le esclusioni dal sistema sanitario pubblico, la pressione sui tempi di attesa e le strategie commerciali delle compagnie assicurative.

Anche i fattori demografici e sociali, come l'invecchiamento, la multimorbilità, la maggiore alfabetizzazione sanitaria e l'enfasi sulla velocità e sul comfort, rafforzano questa domanda.

Secondo il documento, "la pandemia ha agito da catalizzatore, aumentando la percezione di vulnerabilità e stimolando l'adesione all'assicurazione".

Il documento avverte che il fenomeno riflette "una risposta adattativa delle famiglie ai limiti del SUS", ma solleva sfide per l'equità e la sostenibilità, in particolare il rischio di approfondire le disuguaglianze, l'erosione della fiducia e il trasferimento della domanda e dei professionisti al settore privato.

La Commissione nazionale per la salute (CNS) sostiene che la strategia dovrebbe bilanciare il rafforzamento del settore pubblico con la regolamentazione e l'articolazione con il settore privato, "garantendo che la coesistenza non comprometta i principi di universalità e dia priorità agli interessi e ai risultati per il paziente".

La spesa

Il rapporto RADIS mostra anche che la spesa sanitaria pro capite in Portogallo è inferiore di quasi il 20% alla media europea, nonostante sia aumentata di circa il 5% tra il 2023 e il 2024.

Nel 2024, la spesa pro capite era di 2.664,05 euro, il 4,8% in più rispetto al 2023, rispetto alla media europea di 3.285 euro, "collocando il Portogallo al 19% al di sotto della media dell'UE-27, ancora in una direzione convergente, riducendo il suo ritardo rispetto agli altri".

Il rapporto sottolinea che fattori strutturali come l'invecchiamento della popolazione, la pressione sull'assistenza ospedaliera e la necessità di investimenti in tecnologia possono spiegare la relativa insufficienza della spesa.

Tra le cause citate vi sono i vincoli di bilancio, la minore capacità fiscale e le priorità incentrate sul contenimento dei costi, in un contesto di invecchiamento della popolazione e di pressione ospedaliera.